Un vecchio detto, chissà quanto veritiero, le abbina alla fortuna: pestarle sarebbe sinonimo di buone nuove. Senonchè trovarsele appiccicate alla suola delle scarpe, con quell'odore pungente di
Un vecchio detto, chissà quanto veritiero, le abbina alla fortuna: pestarle sarebbe sinonimo di buone nuove. Senonchè trovarsele appiccicate alla suola delle scarpe, con quell'odore pungente di succhi gastrici che fa voltare chi t'incontra e rivoltare lo stomaco, non è piacevole. Parliamo delle deiezioni canine, ma anche quelle dei felini non scherzano, che popolano come totem del naturalismo "fai da te" marciapiedi e controviali delle nostre città.
Canelli, sotto quest'aspetto, non è seconda a nessuno: nonostante i divieti, le ordinanze dove si intima di passeggiare sempre con il sacchetto ecologico per raccogliere il bisognino e lo spauracchio di multe salate ai trasgressori, i pedoni si trovano a dover zigzagare tra i "ricordini" degli amici a quattro zampe. Senza contare quando il residuo corporale lo trovi, in bella mostra, davanti alla vetrina o alla porta del negozio, sotto gli occhi schifati di clienti allontanati dall'olezzo malefico. Imbarazzo che sale di grado quando, deciso l'acquisto di un paio di scarpe nuove, entri nell'atelier e che ti trovi sotto la calzatura che indossi? L'inatteso e odioso ospite. Un rischio del mestiere, se vogliamo metterla così, che Grazia Garrone, titolare di un negozio di calzature e presidente dell'Associazione Commercianti Canellesi, vive spesso sulla propria pelle, pardon, sulle tomaie delle scarpe dei clienti. «Non sapete l'imbarazzo, e un po' il ribrezzo, da parte del cliente nel dover prendere in mano la scarpa incriminata e la necessità di aerare l'ambiente. Una vera iattura».
Per lei è diventata quasi una crociata, e non potrebbe essere diversamente. Tanto da solleticare la sua fertile creatività che, con l'aiuto del grafico Davide Borlasta della Cgd di San Damiano d'Asti, ha realizzato un manifesto-proclama. "Non sono una tipa da marciapiede" recita burlescamente la scritta che campeggia sopra la montagnola color mattone, con un invito-avvertimento: "Il tuo cane non può raccoglierla, tu sì". Per chiudere con un proclama da educazione civica: "Canelli sei tu. Tienila pulita". «Ne realizzerò qualche decina di esemplari e li venderò al costo di 3 euro ai colleghi che vorranno acquistarli per esporli nelle loro vetrine, spesso usate come muro dalle gambette alzate dei cagnolini. Sperando che siano i padroni a capire» chiosa Grazia Garrone.
Giovanni Vassallo